Tag: Arsenale della Marina militare alla Spezia

L’Arsenale della Marina militare alla Spezia  è un’infrastruttura interna all’area militare, nata con lo scopo di costruire, manutenzione e riparare le unità navali della regia marina.

Nato per volere dell’allora presidente del consiglio dei ministre Cavour, il quale incarico del progetto il maggiore del genio militare Domenico Chiodo.

Immagine tratta da https://www.archeominosapiens.it/

Gli imponenti lavori di costruzione ebbero inizio nel giugno del 1861. Furono stanziati 40 milioni di lire dell’epoca (pari a oltre 373 miliardi di lire ante-euro, cioè circa 193 milioni di €) per la realizzazione dell’opera. I lavori iniziarono con un impegno di circa 2000 operai. Nel 1865 si contavano non meno di 43 baracche di alloggio per le maestranze.

Il 28 agosto 1869, la paratia si aprì, allagando la prima e seconda darsena, inaugurando l’opera che stravolse la piana che si affacciava al golfo dei poeti. I lavori proseguirono negli anni successivi, attraverso ulteriori ampliamenti, fino al  1900 circa, quando l’Arsenale raggiunse la configurazione definitiva. Un’imponente area, di quasi 900.000 metri quadrati fu rinchiusa oltre un muro e protetta da filo spinato.

Immagine tratta da https://www.cittadellaspezia.com/photogallery_new/images/2023/10/mappa-antica-arsenale-marittimo-438601.jpg

Con le sue officine, fu per decenni luogo di lavoro di tantissim* lavorator* spezzini e non. Lentamente fu dismessa l’attività di costruzione delle navi, passando ad attività meramente manutentive. Per esempio, la zona scali, dove avvenivano i vari delle navi, è divenuta una banchina per la base navale.

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William Domenichini 
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William Domenichini 
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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

ORDINALO!