Il blog, un Diario di bordo, un’esperienza nata con fulmineoltreilponte.it ed il suo diario, Campo di lancio, che si è trasformata ed evoluta in questa nuova veste. Analisi, opinioni, informazioni e curiosità, pensieri critici e sentimenti. Insomma una voce scossa dal mondo che ci circonda, dalla necessità di imprimere nella mente e non dimenticare, perché “un popolo senza memoria è un popolo senza storia e senza futuro“. Un modo per fissare, archiviare, custodire, ciò che accade intorno a noi e mettere a disposizione di tutte/i il proprio percorso, condividerlo.
Un fiume in piena di notizie ci inonda ogni giorno. Ci riteniamo informati, ma stiamo annegando in un rumore di fondo. Il blog, un Diario di bordo, vuole essere anche uno squillo, un sussulto. Riflessioni, narrazioni, approfondimenti, dati e riferimenti come esercizio personale, ma anche contributo collettivo. Un modo per condividere la necessità critica su ciò che ci circonda. Nessun megafono (mi incepperei), ma dalla necessità di riflettere, silenziosamente in mezzo a folle urlante, per poter trovare una sitenti in un dialogo multipolare.
Qui troverete tutti i miei articoli, potrete commentarli e se volete condividerli.
Questa pagina ha come icona Antonio Gramsci.
Odio gli indifferenti. Credo come Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani»
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Marty Feldman, riesumando il cadavere che avrebbe dato il corpo a Frankenstein Jr., esclama: “potrebbe esser peggio“. Vuoi vedere che sono capaci solo di lagnarsi? Un po’ come Feldman e Wilder nei panni del dr. Frenkenstin e di Aigor? Come spesso accade c’è una scintilla che porta a riflettere e, in questo caso, analizzare. Questa
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L’auto procede in una notte gelida, su una strada di provincia: “Cauterizzare le ferite, vivere per il solo senso che ha“. Il cd era entrato da poco nell’autoradio, quando le autoradio ingoiavano ancora i cd. Il momento ridanciano, seguì la proposta musicale con irriverenza e superficialità. Ma la prima traccia era partita. Le curve della
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Se a conti fatti son beati i matti, l’LHD Trieste fulge super mare. Per qualcuno parrebbe un afflato antipatriottico, un irriverente accostamento, eppure fino ad oggi lo splendore superficiale pare appannato dalle torbide acque in cui naviga il fiore all’occhiello della marina della Repubblica. Tant’è che anche chi nutre certezze granitiche ha intravisto qualche crepa.
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Questa può essere una storia vera, forse frutto della fantasia, ma certamente è una strana storia, quella del signor Bugiardini. Una come tante, sussurrata da venti di maestrale, nelle tiepide sere d’ di fine estate, lungo le scogliere di un golfo come tanti. C’era una volta una città meravigliosa. Le case, placide, erano adagiate sul
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Tolta la patina di retorica, tolta la coltre di marketing comunicativo, quel che restano, quando si tratta di aree militari e posti di lavoro, sono le promesse da marinai. Così come secondo l’adagio, una volta salpati, i marinai non sarebbero tornati nei porti dove lasciavano speranzosi amori, così la litania delle assunzioni, associata all’occupazione di
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Lunedì 25 novembre, dalle 17 in Piazza Mentana alla Spezia il 124° presidio, “Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace”, organizzato dalla Rete spezzina pace e disarmo, sarà il terzo appuntamento dedicato ancora al progetto Basi blu. Questo presidio sintetizzerà le precedenti iniziative, sulla contrarietà al progetto Basi blu e rilanciando una serie di proposte,
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Se è vero che in mare occorre attenzione a superstizione e cabala, utilizzare un toponimo come Trieste per un’unità navale, visti i precedenti, non è proprio di buon augurio, allora a conti fatti, beati i matti. Mettiamo da parte credenze idolatriche, credulità varie e follie, e puntiamo tutto sull’acribia di chi fa di conto. Di
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Rete spezzina Pace e Disarmo invita tutta la cittadinanza al 123° Presidio “Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace”, lunedì 18 novembre alle 17 in piazza Mentana alla Spezia CAMPAGNA NO BASI BLU Ancora in piazza per informare, per denunciare e per chiedere una diversa pratica politica, capace di aderire alla vita, capace di rispondere
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Nel Risorgimento gli austroungarici avevano il Quadrilatero, oggi la Repubblica italiana incuba la fortezza dell’alto Tirreno. Al di là delle provocazioni, o delle forzature geografiche, il disegno che va configurandosi appare più reale di qualunque visionarietà. Così il governo Meloni lancia una spesa monumentale, miliardi di euro, per nuove caserme, depositi di munizioni, hangar e
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Una città che, per conquistarla, costò quasi 50.000 perdite, italiani da una parte, austroungarici dall’altra, tanto che Gorizia, per chi sopravvisse, fu maledetta. Se tante furono le perdite registrate nelle fila degli italiani per conquistare la città redenta, altrettanti sloveni e croati caddero per difendere il loro suol patrio. Gorizia, ben inteso, è solo un
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Il potere potrebbe logorare chi ce l’ha? Al di là della distorsione andreottiana, le vicende liguri dimostrerebbero che l’eminenza grigia della prima repubblica non avesse tutti i torti. Non solo nella pratica del potere, nel suo esercizio, ma anche nella profonda deriva che ne consegue. Prendiamo Gianmarco Medusei. Il suo excursus politico pare teso ad
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Un presidio per un golfo di Pace, lavoro e sostenibilità si terrà lunedì 4 Novembre, in piazza Mentana alla Spezia, dalle ore 17,30 alle 18,30. Sarà il 121° presidio settimanale della dalla Rete spezzina Pace e disarmo spezzina. “Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace” sarà dedicato alla Campagna sul progetto “BASI BLU”. Dunque sarà
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Oltre ad essere un buco nero per le finanze pubbliche, le aree militari celano una realtà, ma non dite a nessuno che sono inquinate. Nella base navale, ossia nell’infrastruttura militare funzionale alle attività delle unità navali, affluiscono milioni di euro. Quel che resta dell’Arsenale, ossia delle aree deputate alla manutenzione delle unità navali, un tempo luogo
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In questo angolo di Liguria prosegue la campagna per le elezioni regionali anticipate ed il pensiero ricorre alle nostre responsabilità. Io voto, ma non basta solo votare. Dunque val la pena riflettere. Che le elezioni regionali liguri siano state effetto di un ciclone giudiziario è cosa nota, almeno a chi non è atterrato da Marte
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Prendiamo 354 milioni qua, 860 mila euro là, 1,1 milioni di euro dall’altra parte e c’è da chiedersi se una base navale potrebbe essere chiamato buco nero. Un campo gravitazionale così intenso? Una regione dello spaziotempo con una curvatura talmente alta, in grado di risucchiare soldi pubblici come nessun’altra amministrazione dello Stato? Una nebulosa amministrativa