Solbiate Olona e La Spezia, viaggio nell'Italia militarizzata
Il golfo ai poeti Libri Pace
William Domenichini  

Da Solbiate Olona alla Spezia

Da Solbiate Olona alla Spezia, un’altra puntata di un viaggio nell’Italia militarizzata, un audio-viaggio che sta intraprendendo la trasmissione “Il megafono” di RadioGrad.

RadioGrad è una webradio “no-profit” aperta a tutti coloro che hanno voglia di comunicare le proprie idee e condividere le proprie passioni (sportive, musicali, culturali, politiche e giornalistiche) nell’assoluto rispetto di una cultura che promuova l’integrazione tra i popoli, la giustizia e l’equità sociale e di genere. Il progetto ha come obiettivo la promozione di un’informazione libera ed indipendente, rifiutando le logiche della comunicazione radiofonica commerciale e soprattutto la dipendenza da editori o inserzionisti, inoltre vuole essere il megafono di realtà associative con cui collaborare, e soprattutto di realtà sociali solitamente ignorate dai mass media.

Il Megafono è una trasmissione con approfondimenti, interviste e relazioni che scaturiscono dalla iniziativa del gruppo redazionale di Lotta Continua Pisa al fianco degli oppressi e dei subalterni.

Solbiate Olona e La Spezia, viaggio nell’Italia militarizzata, una puntata per denunciare la militarizzazione del territorio Italiano, in questo episodio potrete ascoltare:

  • Elio Pagani ci documenterà su quello che sta accadendo a Solbiate Olona (VA), con la promozione a quartier generale ARF della base NATO
  • William Domenichini che ci aggiornerà sulla militarizzazione del golfo della Spezia, dove la militarizzazione non è solo opera della Marina Militare.


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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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