Parcheggio zona golfo, tariffa da concordare
Nel dubbio dove posteggiare una Landing Helicopter Dock, la Marina militare suggerisce parcheggio zona golfo, tariffa da concordare. Strategico è l’aggettivo imperante quando si parla di aree militari, anche quando la sua qualifica cozza con l’organizzazione, che è tutto, ma non in questo caso. La Spezia appare un paradigma nazionale, in cui uno degli spazi più ampi, abbandonati ed inquinati del globo terracqueo fa da riferimento. Repetita iuvant. Un tempo luogo di lavoro, dove ogni giorno oltre 12.000 operaie ed operai entravano ad animare officine, banchine, moli. Oggi circa 300 lavorator*, in attesa del pensionamento, occupano la stessa area che fu. Una densità occupazionale da record (negativo) mondiale: a spanne, 1 lavorator* ogni 3.000 metri quadrati.
Ora stabilito che in Arsenale tutto si può dire men che non si stia comodi e che nessuno possa, fisicamente, intralciare li lavoro altrui, le aree militari, oltre alle vestigia delle officine che sono deserte, sono anche strutture, Anzi, per esser precisi infrastrutture. E costano. Ma a buttar a mare i soldi, non ci pensano solo programmi nazionali, già ampiamente approfonditi. Va da sè, che per farli ingoiare all’opinione pubblica ci sono varie strade, fino ad oggi tutte percorse. Prima si dice che è un progetto straordinario, rivoluzionario e che migliorerà le cose, poi si sostiene che rilancerà l’occupazione e poi si arriva alla necessità strategica dell’interesse nazionale. Alla prova dei fatti, nel merito dei progetti, appare evidente che sono balle stratosferiche per giustificare la spesa astronomica di 354 milioni di euro, senza nessun beneficio per la comunità. Anzi.
Distratti dai grandi eventi e dalle grandi manovre, sfuggono piccole, diciamo così, questioni. Ma significative. Come a dire che Basi blu non è che la punta di un iceberg che sta travolgendo il Titanic su cui siamo a bordo, ma senza la prospettiva di vincere dei premi Oscar. Si salvi chi può? Salvo sviste, c’è chi confuse, per esempio. il programma Basi blu, con i lavori “ordinari” della base navale spezzina. Ordinari?
Dove sono finiti gli stanziamenti dei fondi di bonifica per l’amianto? I pannelli fotovoltaici installati sui capannoni (vuoti) producono energia elettrica per la base o viene ceduta alla rete? Se viene ceduta chi la cede? L’azienda installatrice o lo Stato? Questa è materia complessa, allora proviamo a fare un esempio più semplice.
16 febbraio 2023. MARIGENIMIL La Spezia bandisce la gara (Determina a contrarre n 34) per la realizzazione dell’opera di adeguamento del molo Varicella 1 (Lato Sud) per l’ormeggio di nave Trieste. Cosa prevedrebbe? Una mensola in cemento armato che permetta lo sbarco mezzi dal portellone laterale della nave Trieste e la realizzazione di una cabina elettrica, del basamento della gru porta cavi e del cunicolo impiantistico per quanto riguarda l’alimentazione elettrica. Riepilogando (salvo errori), il quadro economico che si para innanzi è questo:
- 27.637,97 € per la progettazione
- 786.049,66 € per la realizzazione
- 12.667,77 € per il collaudo Statico in corso d’opera e finale
- 26.900,50 € per il coordinamento della Sicurezza in fase di Esecuzione
- 7.914,64 € per il collaudo Impianti.
Non so se lo scrittore prestato all’ingegneria mi perdonerà per l’azzardo, tuttavia la storia di quer pasticciaccio brutto der molo Varicella, prosegue inesorabile a solcare il golfo che fu dei poeti. Una storia di cui si conoscono le tinte, che alle casse dello Stato costerebbero qualcosa come 861.170,54 €, e che iniziò un anno fa, tra cantonate dell’informazione locale, sbigottimento dei più ultras sostenitori della Marina militare. Il tutto accompagnato dall’immancabile ignavia e lassismo della classe politica.
Nonostante, fin dalle prime battute di questa storia, la vox populi che rumoreggiava sui destini della misteriosa LHD Trieste sono risultate più che voci, ma concrete realtà, ora sia al redde rationem. La certezza che la LHD Trieste se sarebbe andata ad essere operativa a Taranto è stato, per l’appunto qualche mese fa, nientemeno che il capo di Stato Maggiore della Marina militare.
Nonostante le elucubrazioni di qualche antimilitarista ideologizzato fossero risultate corrispondenti alla realtà, ancora nessuno ha fatto chiarezza sulle spese affrontate. Qualcuno, di grazia, potrà dirci a cosa serve spendere tutti questi soldi? La risposta è ancora vaga, come stelle dell’Orsa, se ci concediamo una parentesi cinefila (in omaggio alle vicende del Nuovo).
In attesa che la LHD prenda servizio nella sua base di istanza, l’equipaggio verrà addestrato. Dove? Ma nel golfo dei poeti, di cui la LHD Trieste è ormai sagoma irrinunciabile, ancora più suggestiva delle albe rosse di fine inverno.
Nave Trieste sarà pronta, credo, subito dopo l’estate. Stiamo adattando il pontile Varicella all’interno della base navale per permettere il suo ormeggio, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione elettrica. Rimarrà qui per un periodo abbastanza lungo per permettere l’addestramento dell’equipaggio e il successivo ingresso nella squadra navale.
Amm. di Sq. Giuseppe Berutti Bergotto
Sottocapo di stato maggiore della Marina militare
(3 aprile 2024)
Quel credo, connota un profondo senso di realismo. Tuttavia nessuno pare scosso da tali affermazioni. Eppure qualche quesito lo pongono in essere. Perché spendere soldi pubblici per un’opera già in fase di progetto (e di spesa) nel programma basi blu? Stiamo parlando di una cifra che sfiora i 900 mila euro, non pochi spiccioli per la merenda. Perché spendere tutti quei soldi per un’opera che sarà oggetto di un ampliamento successivo, ma soprattutto per una finalità temporanea, visto che la LHD Trieste sarà, come abbiamo sempre detto, a Taranto? Sono giustificabili per consentire l’ormeggio per qualche mese di addestramento del personale di bordo? Esiste in questo vituperato paese un’organismo di controllo che abbia verificato la congruità e la correttezza di tale operato?
Quer pasticcio der molo Varicella resterà irrisolto? O forse, per sua sfortuna, l’ultima domestica di turno nella base spezzina verrà incolpata del fattaccio, magari senza che ciò verrà confermato. In fondo, i soldi buttati a mare non sono che quelli dei contribuenti. Spreco più, spreco meno, il golfo sarà la (momentanea) base della LHD Trieste. Per il resto, il cambio di guardia al Comando Interregionale Marittimo Nord va concesso il beneficio del dubbio, augurandogli di non far la fine dell’ultima domestica.
La mia intenzione è quella di girare per i sedimi della Marina Militare quanto prima e rendermi conto di quanto è stato fatto ed avviato e poi continuare il lavoro intrapreso per conseguire gli obiettivi della Forza Armata. Lavorerò in stretta sinergia con le Istituzioni e con il territorio mantenendo il legame stretto tra la Marina Militare e la comunità spezzina
Amm. di Div. Flavio Biaggi
comandante Interregionale Marittimo Nord
(3 aprile 2024)