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William Domenichini  

Hic basi blu, hic salta #2

Secondo episodio della tragicommedia parlamentare, Hic basi blu, hic salta, part #2. Il 24 gennaio 2024, in seno alla Va commissione di Montecitorio (Bilancio e Tesoro), inizia l’esame dell’atto del governo (Meloni) n°111: “Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2023, denominato “Basi Blu”, relativo all’adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi navali della Marina militare“.

Nonostante lo spolier parlamentare de Il golfo ai poeti, no basi blu, chi non ha letto il libro, può avere delle anticipazioni. Chi l’ha letto, scopre perché l’autore dorme tra due guanciali, avendo riportato fedelmente atti, dichiarazioni, numeri, fatti realmente accaduti. A stretto giro di posta, la commissione valutazione favorevolmente l’atto.

In commissione bilancio, udite udite, si apre pure una discussione. Gianmauro Dell’Olio (M5S), nel prendere atto che lo schema di decreto in esame si riferisce esclusivamente alla prima fase del programma, chiede quali sia il costo residuo previsto per le successive fasi del programma stesso e il costo della sua integrale realizzazione.

La sottosegretaria Sandra Savino fa presente che, come indicato nella scheda tecnica del provvedimento, il programma comporterà un onere complessivo stimato in 1.760 milioni di euro. 559,36 milioni di euro per la prima fase e 997,64 milioni di euro per il completamento.

Qualcuno si aspetterebbe una reazione di indignazione di fronte a queste cifre? L’opposizione si liquefa in un paio di passaggi.
Il primo da parte dell’on. Dell’Olio. Il pentastellato tuttavia si limita a ritenere discutibile che il completamento del programma sia affidato ad interventi, la cui realizzazione, viene comunque subordinata al reperimento, attraverso successivi provvedimenti, delle occorrenti risorse finanziarie.

Il secondo di marca Pd. L’on Maria Cecilia Guerra ritiene fisiologico che il finanziamento di programmi in ambito militare, in ragione della loro elevata complessità, avvenga per tranche successive. Occorre un chiarimento. Escludere che, l’eventuale mancato reperimento delle risorse finanziarie necessarie per il completamento di Basi blu,  possa in qualche modo pregiudicarne le utilità conseguite all’esito della prima fase del programma e nel suo complesso. Insomma, dateci rassicurazioni che si farà. La sottosegretaria Savino precisa che le diverse fasi attuative in cui è articolato il programma sono comunque da considerarsi tra loro autonome. Tocca all’on. Ubaldo Pagano, che ricollegandosi alle preoccupazioni espresse dalla collega Guerra, invita il relatore e la rappresentante del Governo a valutare l’inserimento, nella parte premissiva, della proposta di parere volto a specificare che ciascuna fase attuativa del programma ha carattere autonomo.

La palla passa al relatore del provvedimento, on.Andrea Tremaglia (FDI). Nel recepire le sollecitazioni formulate dai deputati del Pd (Guerra e Pagano), riformula la propria proposta di deliberazione nei termini di seguito riportati:

  «La V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione),

  esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell’articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2023, denominato “Basi Blu”, relativo all’adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi navali della Marina militare (Atto n. 111);

  premesso che:

  • il programma oggetto del presente provvedimento, di cui si prevedeva l’avvio nell’anno 2023 e la presumibile conclusione nell’anno 2033, comporterà un onere complessivo stimato in 1.760 milioni di euro;
  • il citato programma sarà suddiviso in più fasi, la prima delle quali determinerà un costo complessivo di 559,36 milioni di euro, mentre il completamento del programma comporterà un ulteriore onere di 997,64 milioni di euro;
  • il provvedimento in oggetto individua le risorse da utilizzare a copertura solo limitatamente alla prima fase del programma, ponendole a carico del capitolo 7120, piani gestionali n. 20, n. 26 e n. 31, dello stato di previsione del Ministero della difesa, mentre per quanto riguarda il completamento del programma stesso, la scheda tecnica ad esso allegata rappresenta che esso sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti finalizzati agli ulteriori interventi, che potranno essere contrattualizzati subordinatamente al loro eventuale rifinanziamento;

   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:

    il mancato utilizzo delle risorse previste per l’annualità 2023 non comporta l’esigenza di aggiornare il cronoprogramma della spesa relativa allo schema di decreto in oggetto, potendosi sfruttare, in linea con quanto specificato nella scheda tecnica ad esso allegata, le clausole di flessibilità gestionale che risultano funzionali all’ottimale completamento del programma e alla realizzazione delle spese, ricorrendo, in particolare, alla reiscrizione nell’anno successivo delle somme assegnate per l’anno 2023 quali residui di stanziamento relativi a spese in conto capitale non ancora impegnate, ovvero alla reiscrizione, ad opera della seconda sezione della legge di bilancio, delle somme non impegnate nella competenza degli esercizi successivi, conformemente alla vigente disciplina contabile;

   il programma in esame rientra nella programmazione elaborata dal Ministero della difesa relativa all’impiego ottimale delle risorse stanziate a legislazione vigente;

    in tale contesto, il Ministero della difesa ha operato la più bilanciata ripartizione delle risorse disponibili orientandole a favore di programmi massimamente qualificanti ai fini delle esigenze di sicurezza nazionale nonché di contribuzione a quella internazionale;

   il cronoprogramma di spesa indicato nella scheda tecnica sarà opportunamente rimodulato al fine di assicurare la corrispondenza tra gli oneri imputati al piano gestionale n. 26 del capitolo 7120 dello stato di previsione del Ministero della difesa e le relative disponibilità;

   alla copertura degli oneri derivanti dalla prima fase del programma, pertanto, si provvederà:

  • quanto a 10,14 milioni di euro per l’anno 2023, 6,70 milioni di euro per l’anno 2024, 18,98 milioni di euro per l’anno 2025, 52,32 milioni di euro per l’anno 2027, 89,69 milioni di euro per l’anno 2028, 63,28 milioni di euro per l’anno 2029, 50,28 milioni di euro per l’anno 2030, 128,59 milioni di euro per l’anno 2031 e 32,28 milioni di euro per l’anno 2032, a valere sulle risorse del piano gestionale n. 26 del citato capitolo 7120;
  • quanto a 5,59 milioni di euro per l’anno 2024, 14,37 milioni di euro per l’anno 2025, 0,05 milioni di euro per l’anno 2026, 12,08 milioni di euro per l’anno 2027, 40 milioni di euro per l’anno 2032 e 31 milioni di euro per l’anno 2033, a valere sulle risorse del piano gestionale n. 31 del medesimo capitolo 7120;
  • quanto a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2032 e 2033, a valere sulle risorse del piano gestionale n. 20 del medesimo capitolo 7120;

   in considerazione della citata rimodulazione del cronoprogramma, le risorse destinate alla copertura degli oneri relativi alla prima fase del programma in esame risultano disponibili per tutte le annualità di riferimento e il loro utilizzo non è suscettibile né di pregiudicare precedenti impegni di spesa né di interferire con la realizzazione di ulteriori interventi già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;

   all’eventuale rimodulazione delle risorse iscritte nella missione “Difesa e sicurezza del territorio”, programma “Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari”, dello stato di previsione del Ministero della difesa, che potrà rendersi necessaria in relazione all’attuazione del programma in esame, si provvederà nel rispetto dei vincoli di spesa derivanti dagli oneri inderogabili di cui all’articolo 21, comma 5, lettera a), della legge 31 dicembre 2009, n. 196;

   considerato che ciascuna fase attuativa del programma ha carattere autonomo e che le fasi successive alla prima seguiranno una logica incrementale e progressiva;

   rilevata la necessità di precisare che l’oggetto dello schema di decreto in titolo, sottoposto all’esame parlamentare, è circoscritto alla prima fase del programma, rispetto alla quale sono state già individuate le relative risorse finanziarie, mentre le ulteriori fasi del programma stesso dovranno formare oggetto di uno o più successivi schemi di decreto, da sottoporre anch’essi all’esame delle Camere, una volta reperite le necessarie risorse finanziarie,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

   lo schema di decreto in oggetto e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:

    sia precisato che lo schema di decreto è circoscritto alla prima fase del programma e che il completamento del medesimo programma dovrà successivamente formare oggetto di uno o più schemi di decreto, da sottoporre all’esame delle Camere, una volta reperite le necessarie risorse finanziarie, al fine di consentire la verifica in sede parlamentare della relativa copertura finanziaria, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 536, comma 3, lettera b), del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66;

   il cronoprogramma dei pagamenti riportato nella scheda tecnica allegata al provvedimento sia rimodulato nei termini riportati in premessa».

La sottosegretaria Savino incassa il parere favorevole, concorda con la proposta di deliberazione e porge tanti saluti. La palla passa alla IV commissione (Difesa), convocata per mercoledì 7 febbraio 2024. La prima notizia è che sarà in sede referente, ossia non vi saranno votazioni, la seconda è che il relatore del provvedimento sarà l’on. Roberto Bagnasco. Forza Italia, eletto alla Camera dei deputati in Liguria, nel collegio uninominale LIGURIA – U04, ossia quello spezzino.

Alla prossima puntata…

no base (blu)

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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