Fulmine è oltre il ponte

By: William Domenichini

5 settembre '43. Ciro ha vent’anni, è in guerra. Il suo plotone riceve l’ordine insensato di far saltare in aria un convoglio di munizioni, appena consegnato in una polveriera vicino al Brennero. Dopo averlo eseguito, i comandi dell’esercito sembrano disciogliersi come neve al sole, e si trova senza ordini, ignaro di ciò che sta accadendo, sbandato. Inizia l'odissea di un soldato senza esercito. Dopo un lungo e rocambolesco viaggio riesce a tornare a casa, in un paesino in provincia della Spezia ma, nonostante l'armistizio, la guerra non è per nulla terminata. I tedeschi sono ovunque, i fascisti si riorganizzano. Ritrova
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... su WikipediaFulmine è oltre il ponte è romanzo storico, partigiano, un’opera in cui si fondono molti elementi. Dalle testimonianze e dalle memorie alle emozioni di chi le ha ascoltate, intrecciate nella ricerca documentale che ha dato fisionomia ai personaggi e dalla narrazione dei luoghi in cui avvengono le vicende. Una storia raccontata come è stata vissuta, senza retorica, compiendo scelte dolorose ma consapevoli, attraverso i drammi della guerra. Senza celebrazioni, ma con semplicità ed umanità.

Si tratta di un libro in brossura, disponibile su seguenti store online:

 


Il progetto

Dall’incontro con i ragazzi della Marotta&Cafiero, storica casa editrice napoletana che dal 2011 è gestita dai giovani di Voci di Scampia (Vo.di.Sca), un’impresa sociale che fa della cultura un elemento di lotta per la legalità, concependola come bene comune, il progetto ha preso forma. Con loro abbiamo organizzato un crowdfunding, arrivando a produrre il libro dal basso. L’incontro di questa storia partigiana in cui la memoria incontra la ricerca storica, con una realtà editoriale che pratica quotidianamente i valori nati dalla Resistenza, accomunati nella difesa di valori. Giustizia, Libertà ed Uguaglianza, pilastri fondamentali di una società che non deve dimenticare.

La storia

Conobbi questa storia sulle ginocchia di chi me l’ha raccontata, fin da ragazzino. Così, dopo anni, decisi di raccogliere le testimonianze del narratore e protagonista, di mio nonno. Ciro Domenichini, classe 1922, partigiano combattente del battaglione Val di Vara, formazione partigiana inquadrata nella Colonna Giustizia e Libertà, operante nella IVa zona operativa. Fulmine, questo il suo nome di battaglia che da il titolo al libro. Per la sua scelta, Fulmine ricevette varie onorificenze. Il “Brevetto Alexander“, due croci al merito di guerra e la medaglia commemorativa della guerra di Liberazione. Per il 70° anniversario della Liberazione, a 94 anni, ha ricevuto la Medaglia della Liberazione, onorificenza conferita ai partigiani combattenti in vita.

Decisi quindi di raccogliere i suoi racconti sulla sua esperienza di partigiano, ma non mi limitai a raccogliere le sue testimonianze, ascoltando anche altri componenti della mia famiglia rimasti in vita, testimoni di quel periodo storico, come le sue sorelle, suoi fratelli, la moglie. Iniziai a trascrivere quelle lunghe conversazioni. Iniziai ad andare, zaino in spalla, nei luoghi delle sue storie, in quei boschi, in quelle vallate ed in quelle alture sperdute. Luoghi in cui quei giovani trascorsero mesi e mesi della loro vita, rifugiandosi, combattendo, sopravvivendo, e talvolta morendo.

Crebbe in me la curiosità e l’esigenza di approfondire ancora di più quelle vicende. Iniziò un percorso di ricerca documentale, presso l’archivio dell’Istituto Storico della Resistenza spezzina, dove riuscii a ridare una cronologia più precisa dei fatti narrati. Ritrovai riscontri e documenti in cui emersero informazioni che le testimonianze non mi avevano fornito, soprattutto sulle persone che sono mancate negli anni successivi alla guerra. Proseguii la ricerca negli Archivi di Stato, dove sono riuscito a recuperare i fogli matricolari di alcuni compagni di lotta di Fulmine.

La pubblicazione

Il risultato di questo lungo percorso è stato un dattiloscritto in cui rappresentavo non solo la storia di un uomo che compì delle scelte, in un momento storico drammatico, ma anche uno spaccato narrativo della Resistenza, della lotta al nazifascismo, per nulla retorico e scontato, in cui i protagonisti vivono la loro esperienza giorno per giorno, intrecciando le loro storie nella grande Storie e diventando, anche inconsapevolmente, ingranaggi fondamentali.

Una storia partigiana intrecciata con un’altra storia, altrettanto piena di entusiasmo e coraggio, quella dei ragazzi di Scampia. Nel loro quartiere hanno deciso di praticare la loro ,e la nostra, Resistenza, per costruire un futuro di Giustizia e di Libertà. Una realtà che quotidianamente da il proprio contributo di futuro, di prospettiva. Con i ragazzi della Marotta&Cafiero editori ho trovato un editore che guarda con innovazione, coscienza, etica e cultura al proprio lavoro, ed una realtà che ogni giorno pratica i valori che ho narrato. Rosario Esposito La Rossa, una persona speciale, con cui ho  condiviso un percorso pieno di entusiasmo e, grazie al sostegno di tutti voi, questa storia è stata pubblicato. Una storia vera, un romanzo partigiano.

Puoi chiamarci banditi ma ti tratterremo come prigioniero di guerra, perché siamo noi patrioti. Combattiamo per liberare la nostra patria da voi e dai crucchi e che ti piaccia o meno, nessuno di noi che non abbia l’autorità datagli da una sentenza di un tribunale ti torcerà un capello. Voi che avete venduto il nostro paese ai nazisti sapete cosa significa?

In video


 

 

 

 

 

 

 

Availability:

available

Categories:

Publish Date:

2018-12-08

Published Year:

2018

Publisher Name:

Total Pages:

356

ISBN:

978-88-97883-86-9

Format:

Brossura

Country:

Italia

Language:

Italiano

Dimension:

14 x 21

Weight:

540 g

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3d book display image of Il golfo ai poeti

L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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