Resistenza ligure e Scampia
Che legame c’è tra la storia della Resistenza ligure e Scampia?
Persone che lavorano per strappare le periferie all’emarginazione, con la cultura. Chi meglio di loro poteva pubblicare un romanzo che parla della lotta partigiana? Nasce così Fulmine è oltre il ponte. Vite sospese al di là della Linea Gotica, primo romanzo dello spezzino William Domenichini , edito da Marotta &Cafiero, casa editrice avviata da un gruppo di giovani a Scampia, una delle periferie napoletane più difficili.
«Una scelta di cuore e anche politica» spiega l’autore. Gli editori, tra l’altro, usano anche carta riciclata e inchiostri non inquinanti e portano il loro lavoro su piattaforme di condivisione come Creative Commons. «Siamo partiti l’8 settembre scorso, una data simbolica visto che è anche quella da cui parte tutta la narrazione, con il crowdfunding, perché con il finanziamento dal basso coinvolge anche i futuri lettori – spiega Domenichini – dopo due mesi, con centinaia di risposte, è cominciato il lavoro editoriale vero e proprio.
Il libro è tratto dai racconti di mio nonno Ciro, un giovanotto di 97 anni, che ha combattuto la Resistenza nella Brigata Val di Vara nella colonna Giustizia e Libertà, per l’appunto con il nome di battaglia Fulmine. Racconti che per gran parte della sua vita ha tenuto per sé, finché ha cominciato, su mia richiesta, a raccontare. Li avevo registrati per avere una testimonianza. Poi ho deciso di scrivere un romanzo che partisse proprio da quello che lui mi aveva raccontato. Anche dalle parole che ho raccolto dalle donne della famiglia, ad esempio. Forse mio nonno, e anche le altre persone di cui ho raccolto i ricordi, sono inconsapevoli di cosa siamo riusciti a fare».
Fulmine oltre il ponte mette sotto forma di romanzo la storia di Ciro, che a vent’anni, all’inizio del settembre del ’43, è militare al Brennero. Il suo plotone riceve l’ordine insensato di far saltare un deposito di munizioni. Ma nei giorni seguenti c’è l’armistizio, la rotta dei soldati. Ciro riesce fortunosamente a tornare al suo paese in provincia di La Spezia, e da subito, insieme ad amici d’infanzia e con l’aiuto di un ex ufficiale dell’esercito e del prete del paese, trafugano le armi abbandonate da un reparto di alpini e iniziano a organizzarsi. Da qui inizia la vita partigiana di Fulmine e dei suoi compagni al limite della Linea Gotica, tra sabotaggi, travestimenti, rastrellamenti, combattimenti, agguati e anche momenti più sereni. La consapevolezza, dice oggi William Domenichini, è che queste storie di ieri, grazie all’impegno degli editori indipendenti e delle persone che hanno partecipato al crowdfunding, potranno aiutare
a dare vita a progetti culturali a Scampia: parte del ricavato andrà a questo fine.
Ad un’altra resistenza, altrettanto difficile.
Articolo di Donatella Alfonso
(tratto da La Repubblica – ed.Genova, 19/04/2019)