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William Domenichini  

Ancora No basi blu al presidio per la Pace

Lunedì 25 novembre, dalle 17 in Piazza Mentana alla Spezia il 124° presidio, “Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace”, organizzato dalla Rete spezzina pace e disarmo, sarà il terzo appuntamento dedicato ancora al progetto Basi blu.

Questo presidio sintetizzerà le precedenti iniziative, sulla contrarietà al progetto Basi blu e rilanciando una serie di proposte, ad oggi ancora inascoltate. Dalla richiesta di bonifica delle aree contaminate e, attraverso lo strumento della raccolta firme, la costruzione di un dibattito pubblico sul progetto di adeguamento agli standard NATO della base spezzina.

Saranno inoltre esposte alcune proposte trasformative. Il libro scritto da William Domenichini, Il Golfo ai poeti (No basi blu), rilancia alcuni appunti per un alternativa possibile. L’idea di fondo di questa campagna è quella di conoscere la realtà esistente, storicamente costituita e, valutarne le criticità presenti. In particolare avanzare proposte alternative, migliorative. Nel libro sono contenute alcune ipotesi progettuali di modifica dell’assetto attuale dell’Arsenale affinché una parte possa essere restituita ad un uso pubblico liberamente fruibile essendo “bene comune statale”. L’Arsenale e le aree prospicienti potrebbero diventare un’opportunità importante di innovazione migliorativa della città in vari ambiti.

Il percorso di trasformazione dovrebbe coinvolgere enti, istituzioni, associazioni, cittadini, scuole, sindacati, partiti politici, Marina militare, attraverso uno scambio proficuo di informazioni, visioni, opinioni, ricerche condivise con la cittadinanza. Questa operazione già consentirebbe un cambiamento ed implemento democratico. In questa città si potrebbe sperimentare una riconversione di alcune aree, dal militare al civile, per lavoro qualificato e spazi di condivisione. Recupero di beni storici, architettonici ed anche industriali. Costruzione di luoghi di ricerca legati al polo universitario. Su questi temi si sofferma il libro citato e altre proposte sono state avanzate dalla Rete spezzina Pace e Disarmo.

La proposta di questo presidio è come sempre contenuta nello slogan Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace. Preparare un futuro di pace a partire dalla nostra città, deve essere l’obiettivo condiviso da cittadini, società civile, politica. Con un lavoro di ricostruzione inclusiva di spazi, di percorsi, di pensieri. Eliminando l’inutile, il dannoso, l’insalubre.

Occorre quindi sostenere il documento che chiede un dibattito pubblico su Basi Blu, affinché sia consentito alla cittadinanza di essere correttamente informata perché possa esprimere opinioni e concorrere a decidere.

no base blu

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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