Un presidio per un golfo di Pace, lavoro e sostenibilità
Un presidio per un golfo di Pace, lavoro e sostenibilità si terrà lunedì 4 Novembre, in piazza Mentana alla Spezia, dalle ore 17,30 alle 18,30. Sarà il 121° presidio settimanale della dalla Rete spezzina Pace e disarmo spezzina. “Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace” sarà dedicato alla Campagna sul progetto “BASI BLU”.
Un’occasione di partecipazione, informazione e confronto sull’adeguamento agli standard NATO della base spezzina. Parallelamente si proseguirà nella raccolta firme della campagna lanciata dalla Rete. Per un golfo di Pace, lavoro e sostenibilità, una convergenza tra le istanze pacifiste, ambientaliste e occupazionali, critiche sul progetto. Se da un lato basi blu si distingue come un’ulteriore militarizzazione del golfo spezzino, non affronta nessuna criticità ambientale, men che meno alcuna prospettiva occupazionale. Ecco perché occorre attivare il coinvolgimento di tutta la cittadinanza e renderla consapevole del progetto “BASI BLU”.
La petizione è possibile sostenerla anche firmando online sul sito “change.org”.
Visti i nuovi scenari di guerra, preoccupa il Piano Nazionale di riorganizzazione delle basi navali, definito a partire dall’anno 2019 dall’Ammiraglio Cavo Dragone, che espone con precisione fondi (1 miliardo e 700 milioni) e obbiettivi. Aumentare la ricettività delle navi da guerra nei porti militari italiani. In questo contesto, preoccupa anche l’assenza di adeguato dibattito parlamentare e la “trasversalità” delle posizioni favorevoli dei Governi che si sino succeduti.
Per la base militare è stato previsto uno stanziamento di ben 358 milioni di euro per l’adeguamento della stessa agli “standard” NATO.
Non tutti sanno quali criticità sono presenti nl progetto Basi blu alla Spezia.
- Il dragaggio di 420.000 metri cubi di fanghi altamente inquinanti.
- Costruzione di nuovi moli e relativo “tombamento” a mare per oltre 40.000 metri quadrati, molto impattante dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
- Riattivazione di 2 serbatoi sotto la collina, lungo la strada “Napoleonica”, con estensione fin sotto alle case della frazione di Marola, per riaffiorare in superficie con opere di sfiato in località “Pianello”.
- Cantierizzazione della Città dal 2025 al 2035 il cui centro nevralgico sarà l’area prospiciente Marola, a poche decine di metri da abitazioni, scuole e servizi pubblici.
- Nessuna chiarezza circa la bonifica del “Campo in ferro” che si estende per 20.000 metri quadrati sopra la “polla” di acqua dolce di Cadimare e che da decenni funge da discarica per materiali altamente inquinanti.
- Nessuna crescita di occupazione stabile né ricadute economico – sociali positive sul territorio; infatti l’Arsenale Militare della Spezia ha costantemente diminuito i dipendenti da 12.139 nel 1948 agli 494 nel 2022; oggi presumibilmente 295 e prossimi al pensionamento, con perdita di professionalità anche di alto livello.
La raccolta di firme della campagna chiede un dibattito pubblico, su una questione che non è mai stata affrontata pubblicamente. La convocazione di un’assemblea cittadina che coinvolga gli spezzini, le istituzioni locali, i referenti politici locali e nazionali, le associazioni, le parti sociali. La necessità di un confronto democratico sul progetto e sulle possibili alternative. Anziché inseguire sussulti bellici, o peggio guerrafondai, prendano in considerazione le potenzialità di bonifica e riconversione socio – economica dell’Arsenale Militare della Spezia.
La Rete spezzina Pace e Disarmo invita tutta la cittadinanza al 121° Presidio “Se vogliamo la Pace Prepariamo la Pace”, lunedì 4 novembre alle ore 17.30 in piazza Mentana alla Spezia. Informiamo infine che il tema “BASI BLU” sarà ripreso da due successivi Presidi settimanali nei giorni 18 e 25 Novembre prossimi.
La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.