Hic base blu, hic salta #3
Terza puntata della saga parlamentare, Hic base blu, hic salta, per l’appunto, part #3. Dopo la commissione Bilancio a Montecitorio, dopo il toccante episodio della commissione Difesa in Senato, con l’interpretazione magistrale della sen.Pucciarelli, ora tocca alla commissione Difesa, Camera dei deputati.
Nell’ultima puntata, va ricordato se non altro per la performance, la senatrice Pucciarelli ha abbandonato ogni velleità di tutelare i cittadini ed il territorio che rappresenta. Non solo. La senatrice spezzina è addirittura relatrice in Senato dell’Atto del Governo n°111. Così il programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2023, denominato “Basi Blu”, relativo all’adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi navali della Marina militare, ha uno sponsor politico spezzino. Una storia già raccontata e già scritta, ma che peggiora di giorno in giorno.
Prima di entrare nel vivo della terza puntata, facciamo un passo indietro. Prendiamo ad esempio alcuni esercizi finanziari. Nel 2021 furono assegnati alla Difesa 28,5 miliardi di euro, dei quali il 14,8% destinato alla Marina. L’anno successivo l’intero comparto Difesa venivano assegnati 29,6 miliardi di euro, dei quali l’11,5% destinato alla Marina. La forza armata acquatica quota, tendenzialmente, intorno a 4 miliardi di euro l’anno, nel bilancio dello Stato italiano. Ebbene il provvedimento del governo, che andrebbe a terminare di finanziare il Programma Basi blu, quota 1,76 miliardi di euro, qualcosa come poco meno della metà della spesa annuale. Un’enormità.
Data l’importanza della questione, ci si attenderebbe un approfondito ed articolato dibattito parlamentare. Niente di più inesatto. Se la commissione Difesa in Senato, come abbiamo visto, ha liquidato in fase referente la questione in qualche minuto di presentazione “a pappagallo” da parte della relatrice Pucciarelli, la medesima commissione alla Camera non è da meno. Discussi quattro atti del governo in 20 minuti, una media di 4 minuti a provvedimento. Non male.
Se, ingenerosamente, la senatrice Pucciarelli si è limitata a ripetere pedissequamente il dossier presentato dal ministero della Difesa, in versione ultra bignami, alla Camera il suo collega Roberto Bagnasco (FI-PPE), in qualità di relatore, non gli è da meno.
La seduta comincia alle 8.35.
Bagnasco osserva che il programma d’arma denominato «Basi Blu» nasce dall’esigenza di adeguare le capacità di supporto logistico delle principali Basi navali italiane, nonché di quelle delle Basi secondarie e di supporto logistico presenti nel Paese, sia in termini di spazio disponibile per l’ormeggio in banchina che di impianti preposti alla fornitura dei servizi principali. Evidenzia che, oltre alla realizzazione delle opere marittime, funzionali ad ampliare le banchine disponibili per l’ormeggio, il programma prevede anche il potenziamento dei servizi essenziali di base: lo scarico e il trattamento di acque nere e grigie, il miglioramento delle capacità di distribuzione dei combustibili e la realizzazione di adeguate reti elettriche sulla base delle maggiori esigenze di carico. Il tutto consentendo così alle basi italiane di avere una minore impronta ambientale e di adeguarsi ai nuovi standard della NATO.
Se la seconda prerogativa è ormai nota a tutti, nessuno ha ancora svelato come le “nuove” basi avrebbero minor impronta ambientale. Stante le caratterizzazioni dei fondali della base spezzina, qualche dubbio sorgerebbe. Registrando le attività in banchina dei navigli militari alla Spezia ne sorgerebbero di ulteriori. Prendendo atto delle condizioni di utilizzo delle aree militari alla Spezia, i dubbi diventerebbero pantagruelici. Ma andiamo avanti.
Nonostante le tante criticità, la digressione che riguarda la base della Spezia, si riduce all’ennesima rilettura del dossier presentato dal ministero. Così Bagnasco si limita a dire che si prevede di incrementare la capacità ricettiva della base navale e di ottimizzare gli spazi esistenti. Le attività infrastrutturali includono il dragaggio dei fondali, la ristrutturazione degli approdi esistenti e l’ampliamento del numero di ormeggi disponibili, attraverso la costruzione di nuovi moli e il banchinamento di spazi attualmente non necessari; contemporaneamente verranno adeguati anche gli impianti elettrico, idrico, dati e imbarco combustibile presso tutti i posti d’ormeggio.
Concludendo, il deputato genovese, eletto alla Camera dei deputati in Liguria, nel collegio uninominale LIGURIA – U04, ossia quello spezzino. sottolineando che il programma avrà un forte impatto sulle piccole e medie imprese dei settori dell’edilizia, dell’impiantistica e dell’alta tecnologia distribuite in diverse zone del territorio nazionale con importanti ritorni industriali in termini di acquisizione e consolidamento del know-how per la progettazione di infrastrutture moderne, modulari, funzionali ed efficienti nonché per la produzione in Italia di materiali innovativi per l’edilizia, impianti e sistemi tecnologici per il risparmio ed efficientamento energetico.
Il Sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, si sofferma sull’estrema importanza del programma «Basi Blu». Per quale motivo? Il sottosegretario sottolinea solo la necessità di adeguare le banchine e le infrastrutture dei principali porti, del Nord e del Sud Italia, per accompagnare l’ammodernamento della flotta della Marina militare, avviato con il programma navale. Fine. Non una parola sulle tante promesse fatte sul campo. Il quid sono 1,76 miliardi da portare a casa, poi si vedrà.
Antonino Minardo, presidente della Commissione, preso atto che nessun altro parlamentare chiede di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
Il tempo di esaminare altri quattro provvedimenti, relativi al rinnovamento della componente volo a vela dell’Aeronautica militare mediante l’acquisto di 8 nuovi alianti (A.G.112), al rinnovamento della capacità Very Short Range Air Defence (VSHORAD) dell’Esercito italiano ed all’acquisizione di sistemi di difesa aerea a cortissima portata (A.G.113), all’approvazione dei programmi pluriennali “mezzi tattici aviolanciabili Ground Mobility Vehicle (GMV) Flye” (A.G.114) e “Poligoni di tiro chiusi in galleria per l’addestramento con armi da fuoco portatili” (A.G.115).
La seduta termina alle 8.55. Non si comprende se sia un record di efficienza o di sciatteria. Sta di fatto che in 20 minuti la commissione Difesa recepisce cinque programmi del ministero. Conoscendo a fondo il progetto Basi blu spezzino, l’aspettativa era su una discussione di un paio di settimane solo su questo programma. Ingenuità.
Di tutta la commissione Difesa della Camera dei deputati, non una parola, un sibilo da parte degli 8 parlamentari di Fratelli d’Italia, o dei 4 parlamentari della Lega Nord, o dei restanti 3 parlamentari di Forza Italia, che immaginiamo aderenti alle direttive del governo. La nota di riguardo è che non hanno sentito il dovere di intervenire i parlamentari di opposizione, dai 5 del Partito democratico, tra cui il vicepresidente della Commissione, tal Piero Fassino. Oppure i 3 parlamentari del M5S. Un silenzio tombale, filologico con i tombamenti a mare previsti dal progetto Basi blu. Alla Spezia saranno circa 40.000 mq di cemento che colera in mare.