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William Domenichini  

WA(te)R, tirare lo sciacquone

Wa(te)r, tirare lo sciacquone è l’iniziativa organizzata dal collettivo artivistico Dada boom. che si terrà sabato 6 e domenica 7 a Viareggio.

La guerra altro non è che un cesso dove qualcuno ha dimenticato di tirare lo sciacquone. Sul nostro pianeta ci sono decine e decine di guerre e conflitti armati sparsi su tutti e 5 i continenti. La guerra tra Russia e Ucraina é solo la più attenzionata dal mainstream.

Siamo a più di un anno dall’inizio di questo conflitto che ha una natura di scontro tra potenze imperialiste, un altro anno che l’umanità ha buttato nel cesso. Viviamo da stronzi immersi in un brodo d’acqua di cesso stagnante, un’altra epoca di follia. Intanto, nella porzione di cielo che abbiamo di fronte impera la propaganda di guerra. Vladimir e Volodymyr giocano a spadaccino con le armi nucleari, per il loro ego e per i loro interessi sulla pelle dei popoli. L’imperialismo non si batte mai per i “valori”, ma per gli interessi.

E a proposito di interessi abbiamo il presidente Giorgia Pin Up che cavalca i cieli su un F35 plaudita da una schiera di bandierine tricolori di bambini puliti e ben vestiti. Questa scena è a colori e da questo e dall’acconciatura del presidente, si capisce anche noi stronzi che siamo negli anni 2000… ma da stronzi, ora come allora sentiamo la necessità di esprimere le nostre paure, di liberarci dagli orrori e ribellarci ad una realtà che più non ci appartiene. Ieri come oggi, il rischio è di vedere l’albero e non il bosco, e che ci dimentichiamo che “il nemico è in casa”. Se non fermiamo questa guerra ciò che verrà dopo sarà un salto nella barbarie infinitamente più grande e ancora più irreversibile.

Dunque wa(te)r, tirare lo sciacquone. Ecco che, l’arte può essere un’ancora di salvezza e noi artivist* abbiamo il dovere di negare l’arte cosi come la vogliono i parrucconi, i dittatori e le vestali del micropotere. Buttiamo nel cesso la propaganda del potere guerrafondaio, con le bande militari alle parate di carnevale e i militari nelle scuole e neghiamo il mondo che il potere vuole costruire: il peggiore dei mondi possibili. Chiamiamo gli artist* a costruire su questo tema e sulla possibilità che innumerevoli altri mondi siano a un passo da noi, immaginari, parziali, magici, rivoluzionari…

L’unica vita possibile è quella libera e senza confini, gli artist* dovrebbero saperlo bene.

  • Sabato 6, ore 18 – Apertura reodada Happening
  • Domenica 7
    • ore 15  – Assemblea di convergenza tra i territori.
    • ore 18 – Perché demilitarizzare La Spezia? Ce lo dirà William Domenichini, del collettivo Murati Vivi, con la presentazione del libro Il golfo dei poeti (no basi blu).

Wa(te)r, tirare lo sciacquone

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L'ultimo arrivato!

Questo bellissimo saggio ci racconta come la cultura di guerra e di morte genera gli stessi mostri in tutto il Paese: pessimismo, obbedienza, passività, senso di sconfitta, conformismo, opportunismo, clientelismo. Figli di un dio minore, vittime e colpevoli allo stesso tempo dei propri mali. Politici e rappresentanti istituzionali fotocopia. Iene e sciacalli ai banchetti delle opere pubbliche e gattopardi perché cambi tutto purché non cambi nulla.

Lo scenario che ci delinea e ci offre queste pagine che seguiranno è certamente doloroso, tragico, inquietante, ma in questo suo coraggioso e generoso atto di denuncia traspare sempre lo smisurato amore per La Spezia, per il suo Golfo, il suo Mare. Pagine e immagini che feriscono il cuore ma in cui respiriamo ancora speranza ed utopia. Che un’altra città sia davvero ancora possibile, viva, libera, aperta, felice. Un laboratorio di Pace.

Antonio Mazzeo

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